Introduzione

«Più che parlarne, questa città è da fotografare, di colore rosa e bianco; è da guardare, senza ferirsi nell’urto con ciò che il tempo sta, un po’ scherzando, cancellandone parte della sua prima vita, non avendo pretesa di descriverla e cambiare nulla per non confondersi e perdersi nella registrazione di alcuna verità» ().

Enrico Pietrogrande, ingegnere e architetto, ha dedicato il bel saggio Dall’ornamento alla composizione. Spazio pubblico e arti visive a Padova a metà Novecento alla decorazione degli spazi pubblici di Padova nel periodo che va dagli anni trenta ai sessanta del secolo scorso. La sua attenzione è volta a quella interazione tra architettura, scultura e pittura che genera quelli che definisce “manufatti complessi”.

Interazione che nasceva a volte da iniziativa personale, mecenatismo o spirito imprenditoriale, ma in altri casi in ottemperanza a leggi specifiche. Tra queste, la Legge per l’arte negli edifici pubblici () nota come “legge del 2%” – figlia della circolare Decorazioni artistiche nelle opere edilizie emanata nel 1937 dal Ministero dei Lavori Pubblici e promulgata per iniziativa dell’allora Ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai – prevedeva che almeno il due percento dei costi di realizzazione di un’opera pubblica fosse dedicato all’esecuzione di opere d’arte figurativa. Pur con modifiche e riduzioni d’ambito la sostanza di tale legge vige tuttora.

Il saggio di Pietrogrande si impone dei limiti spaziali e temporali ben definiti.

«Vengono considerati manufatti complessi diffusi in strade e piazze, in cui l’architettura si fonde con interventi di scultura e pittura […] I limiti che si sono dati allo sviluppo dell’argomento sono il perimetro delle mura veneziane che racchiudono il centro storico di Padova e il periodo del Novecento compreso tra gli anni trenta e i sessanta, il più ricco di opere d’arte allestite nello spazio pubblico della città ad integrazione degli interventi edilizi» ().

A partire da questo spunto, eccomi qua a ripercorrere fotograficamente la Padova decorata tratteggiata dal saggio, dovendo constatare con l’autore quanto quelle decorazioni vengano bistrattate dalla Città, e quando talvolta siano state cancellate dal tempo.

Bibliografia

Legge 11 maggio 1942, n. 839
Italia, Il Presidente della Repubblica, Legge per l’arte negli edifici pubblici, n. 839, approvata l’11 maggio 1942, https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1942/08/05/183/sg/pdf (31 ottobre 2023).
Negri, 1974
Nerino Negri. Pietre, narcisi di Padova, «Padova e la sua provincia», ottobre 1974, XX, 10, pp. 11-12, https://www.bibliotechecivichepadova.it/sites/default/files/opera/documenti/padova_197410-020-00010_d.pdf (31 ottobre 2023).
Pietrogrande, 2021
Enrico Pietrogrande, Dall’ornamento alla composizione. Spazio pubblico e arti visive a Padova a metà Novecento, in L’immagine della città. Dall’Urbs Picta alla Padova Contemporanea, a cura di Antonio Buggin, pp. 75-109, Overview Editore, Padova 2021, https://www.researchgate.net/publication/351359218_Dall’ornamento_alla_composizione_Spazio_pubblico_e_arti_visive_a_Padova_a_meta_Novecento (31 ottobre 2023).